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INFORMATIVA PER L’AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE

INFORMATIVA PER L’AMMINISTRAZIONE DEL PERSONALE
REPORT – 04/07/2016

INPS

Lavoro accessorio: acquisto dei voucher presso gli uffici postali
Preme ricordare che dal 23 maggio 2016 i committenti imprenditori ed i liberi professionisti
possono acquistare i voucher telematici presso gli uffici postali.
In particolare, con un’unica transazione è possibile acquistare al massimo 5 voucher pagando un’unica commissione d’acquisto.
Dalla medesima data è possibile acquistare anche i voucher cartacei.
www.inps.it

Prestazioni erogate dal Fondo del credito cooperativo
L’INPS, nella Circolare n. 119 del 30 giugno 2016, fornisce chiarimenti in merito alle prestazioni erogate dal Fondo di solidarietà per il sostegno dell’occupabilità, dell’occupazione e del reddito del personale del credito cooperativo.
In particolare l’Istituto fornisce istruzioni in merito all’erogazione dell’assegno ordinario e dell’assegno emergenziale. In ogni caso il riconoscimento delle prestazioni è subordinato alla stipula di un accordo aziendale.
Circolare n. 119 del 30 giugno 2016

Gestione separata INPS: comunicazione di irregolarità
L’INPS, con il Messaggio n. 2878 del 30 giugno 2016, rende noto che il 1° giugno 2016 sono state elaborate le situazioni debitorie delle aziende committenti che, per l’anno 2015, hanno denunciato il pagamento di compensi ai soggetti iscritti alla Gestione separata. La situazione debitoria, disponibile nel “Cassetto Committenti Gestione separata”, comprende:
• l’omesso pagamento del contributo dovuto, sia totale che parziale, relativo ad ogni singolo periodo mensile;
• le relative sanzioni civili.
L’Istituto ricorda che la comunicazione debitoria è propedeutica all’emissione dell’Avviso di addebito.
Messaggio n. 2878 del 30 giugno 2016

Assegno di solidarietà al via
Al via l’assegno di solidarietà con riferimento agli eventi di riduzione dell’attività lavorativa verificatisi dal 1° luglio 2016, in favore dei lavoratori dipendenti di datori di lavoro che occupano mediamente più di 5 e sino a 15 dipendenti.
Tale prestazione viene erogata dal Fondo di integrazione salariale o dai Fondi di solidarietà bilaterale.
www.inps.it

GIURISPRUDENZA

Negata la CIG in presenza di esuberi strutturali
Con la Sentenza n. 2713 del 20 giugno 2016 il Consiglio di Stato afferma che l’impresa, che mantiene volutamente personale in esubero per partecipare alle gare di appalto, non può fare ricorso alla cassa integrazione guadagni.
Nello specifico, è stata negata la CIG ad un’azienda specializzata nella produzione di calzature militari che, al fine di configurare una potenzialità produttiva per partecipare alle gare di appalto, aveva effettuato assunzioni non giustificate da reali esigenze produttive.
Consiglio di Stato sentenza n. 2713 del 20 giugno 2016

Non responsabile di maltrattamenti in famiglia il datore che deride il dipendente in pubblico
In materia di mobbing, la Corte di Cassazione ha statuito l’insussistenza del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti del datore di lavoro che dileggia il dipendente davanti ai clienti, deridendo l’aspetto fisico e le competenze professionali, in quanto nel caso specifico manca il nesso di supremazia-soggezione.
In particolare la Suprema Corte, con la Sentenza n. 26766 del 28 giugno 2016, ha sottolineato che le pratiche persecutorie del datore verso il lavoratore possono integrare il delitto di maltrattamenti in famiglia soltanto qualora il rapporto tra le parti assuma natura para-familiare, ovvero sia caratterizzato da relazioni intense ed abituali, da consuetudini di vita tra i soggetti, dalla soggezione di uno nei confronti dell’altro, dalla fiducia riposta dal soggetto più debole del rapporto in quello con posizione di supremazia. Ciò non esclude che possano configurarsi altri reati.
Corte di Cassazione sentenza n. 26766 del 28 giugno 2016

Niente licenziamento della neo-mamma per la mancata presentazione nella nuova sede di lavoro
In tema di licenziamento per giusta causa, la Corte di Cassazione ha statuito l’illegittimità del provvedimento espulsivo, in quanto discriminatorio e ostruzionistico, nei confronti della donna che, alla conclusione del periodo di maternità, non rientra al lavoro nella nuova sede in cui è stata trasferita nonostante la richiesta esplicita di voler riprendere servizio nella vecchia sede.
La Suprema Corte, con la Sentenza n. 13455 del 30 giugno 2016, ha precisato che al termine dei periodi di divieto di lavoro dovuti alla maternità le lavoratrici hanno diritto di conservare il posto di lavoro e, salvo espressa rinuncia, di rientrare nella stessa unità produttiva ove erano occupate all’inizio del periodo di gravidanza o in altra situata nel medesimo comune
Corte di Cassazione sentenza n. 13455 del 30 giugno 2016